sexta-feira, 24 de outubro de 2008

Encontro já bem passado de uma semana atrás

Oi pessoal!
Sábado da semana passada a gente, igual antecipado, se encontrou pra ler algo do autor angolano Pepetela, em detalhe do romance Jaime Bunda e a Morte do Americano (2003).
Infelizmente, a Elena que sugeriu o autor e a leitura não veio. Espero que esteja tudo bem com ela.
Fomos 9 os participantes, 5 mulheres e 4 homens.
Todo o mundo apreciou o estilo satírico do autor, que merece ser conhecido melhor.
O próximo encontro do dia 22 de novembro na verdade vai ser substituido pela apresentação e palestra do Pierino Bonifazio, tradutor italiano do poeta brasileiro Mario Quintana, às 17:00 na Sala dei Chierici.
Roberto

sexta-feira, 17 de outubro de 2008

Pepetela

Oi gente!
Amanhã o grupo vai seguir a sugestão da Elena de ler um trecho do romance do autor angolano Pepetela Jaime Bunda e a morte do americano.
Assim a gente vai continuando a conhecer a literatura lusófona africana depois de ter conhocido na última vez um pouco da poesia de Cabo Verde.
Ta beleza?
Roberto

sexta-feira, 10 de outubro de 2008

Sguardi Latinoamericani

Divulgamos com muito prazer este evento que vai começar neste domingo que vem na nossa cidade:

Sguardi latinoamericani
Rassegna cinematografica
Castello D'Albertis

a cura del Coordinamento Ligure Donne Latinoamericane (Colidolat), in collaborazione con le Ambasciate di Guatemala e Venezuela, i Consolati di Ecuador e Perú
Al di là delle frontiere della immaginazione, l’anelito umano è portato a proiettare le proprie radici e ad esprimere la sua evoluzione attraverso le creazioni, ed è così che nasce questa rassegna, che ha come obiettivo il far conoscere la cultura latinoamericana attraverso documentari, film e dibattiti,
che saranno proiettati con scadenza mensile nelle giornate dedicate a tali eventi.
Proporremo un programma che seguirà diversi percorsi: la storia dei popoli dell’America Latina; la musica; oltre a tematiche politiche e sociali di grande attualità.

Domenica 12 Ottobre
Giornata di apertura
La rassegna si apre con alcuni documentari sulle civiltà precolombiane e sui diversi popoli indigeni che vivono nell’area delle foreste tropicali e che mai come oggi riemergono come protagonisti della storia. Il XX secolo è stato infatti il secolo dell’uscita dei popoli indigeni amerindiani dall’emarginazione storica cui erano stati costretti dalla conquista, una uscita timida nei primi decenni del secolo e via via più vigorosa fino a giungere maturità con la Campagna dei 500 anni di resistenza indigena, negra e popolare celebrata nel 1992 in occasione dell’anniversario dei 500 anni della cosiddetta “scoperta” dell’America.
Ore 10-13
Saluti e introduzione della rassegna
Maria Camilla De Palma, direttore Castello D’Albertis, Graciela Del Pino, presidente Colidolat, Tanya González e María Eugenia Esparragoza, curatrici della rassegna, Colidolat
Popoli, amor e…libertad
“Astros y Ancestros” di Gyula David. Ecuador. Documentario. Spagnolo.

48 min.
Una ricca narrazione animata sulla storia delle popolazioni precolombiane della selva, delle Ande e della costa sudamericana, dal periodo del paleoindiano, alla cultura Valdivia, fino alla civiltà incaica e alla Conquista, attraverso la presentazione delle tecniche di caccia, della industria litica, della coltivazione del mais e del cotone, dell’oreficeria e della ceramica. Un ampia panoramica che spazia tra i prodotti, i rituali, i commerci, le relazioni e gli episodi della storia fino all’arrivo di Pizarro e alla capitolazione dell’Inca.
“Sipán: el descubrimiento”. Perú (2004). Spagnolo.
54 min.
Uno degli scavi archeologici più importanti del XX secolo nella versione di Walter Alva, l’artefice della scoperta scientifica, che presenta lo splendore e il mistero delle magnifiche tombe preincaiche mochica.
Ore 13 - 14
Buffet in caffetteria con specialità latinoamericane, in collaborazione con Garisenda Ricevimenti e Segreti e Sapori (€ 12, bevande incluse).
Ore 14 – 18
“Yanomami Owë Mamotina” (Hand-made paper project / Proyecto de papel hecho a mano) di Laura Anderson Barbata (2002). Venezuela. Sottotitoli in inglese.
9 min.
Gli Yanomami dell’Amazzonia, una delle popolazioni al mondo che mantiene forme di vita più ancestrali, presentano il progetto Yanomami Owë Mamotima attraverso il quale fabbricano carta utilizzando fibre locali e materiali riciclati.
“Marangmotxíngmo mirang” (De los niños Ikpeng para el mundo) di Natuyu Yuwipo Txicão, Kumaré Txicão, Karané Txicão (2001). Sottotitoli in spagnolo.
35 min.
Videolettera fatta da tre ragazzi Ikpeng in cui, attraverso una passeggiata nel loro villaggio, mostrano i propri costumi e la propria comunità affinché i loro coetanei del mondo conoscano la loro realtà.
L’identità plurale delle Americhe:
“Salto al Atlántico” di María Eugenia Esparragoza (1990). Venezuela. Sottotitoli in italiano
.
30 min.
La prima esperienza di contatto tra africani e discendenti di africani in Latinoamerica attraverso un film: un’impresa pioneristica della comunicazione fra continenti, in quanto ha permesso che dei popoli -da secoli separati in conseguenza della tratta degli schiavi- si confrontassero e si inviassero dei messaggi. Ancora oggi vi sono infatti gruppi che portano avanti le rivendicazioni dei diritti degli afro-discendenti in Sudamerica, tra essi citiamo ad esempio i morenos in Ecuador, i quilombolas del Brasile e i gruppi del Suriname.
Seguirà dibattito moderato da Luisa Faldini (Università di Genova) alla presenza della regista.
Ore 16 – 18
Per i bambini, in contemporanea alla proiezione del film, narrazioni di fiabe indigene latinoamericane a cura di María Luisa Gutiérrez, Gregoria Díaz e Manuela Magalhães.
Mayela Barragán (Colidolat) introduce alla visione del film:
“Manuela Sáenz” di Diego Rísquez (2000). Venezuela. Sottotitoli in inglese.
97 min.
L'amante di Simón Bolívar, liberatore di cinque nazioni sudamericane, divenne figura mitologica di donna latinoamericana per la sua personalità, il carisma e le valorose azioni, che la fecero chiamare “la Libertadora del Libertador”, raggiungendo un ruolo di protagonista all’interno del processo di indipendenza dell’America del Sud. Ecuadoriana di Quito, si legò all’eroe venezuelano, visse in Colombia e finì i suoi giorni in Perú, durante il tramonto del sogno federalista bolivariano.
*Un particolare ringraziamento a Videosistem Genova.
Ingresso libero

Mercoledì 19 Novembre
La forza della musica
Ore 10 - 11.30
Proiezione destinata alle scolaresche
Tanya González (Colidolat) e Riccardo Damasio (Laboratorio Migrazioni, Comune di Genova) introducono alla visione del film:
“Tocar y Luchar (Suonare e lottare)” di Alberto Arvelo (2007). Venezuela. Sottotitoli in italiano.
77 min.
Documentario sul Sistema de Orquestas Juveniles e Infantiles de Venezuela, una rete di 220 Orchestre Giovanili e 180 Orchestre Infantili, creata nel 1975 dall’illustre Maestro José Antonio Abreu partendo da realtà estremamente disagiate in tutto il paese.
Ore 14.30
In collaborazione con Laboratorio Migrazioni e Casa della Musica
Guido Ghetti e Guillermo Dugarte introducono alla visione del film:
“Tocar y Luchar (Suonare e lottare)” di Alberto Arvelo (2007). Venezuela. Sottotitoli in italiano.
77 min.
Documentario sul Sistema de Orquestas Juveniles e Infantiles de Venezuela, una rete di 220 Orchestre Giovanili e 180 Orchestre Infantili, creata nel 1975 dall’illustre Maestro José Antonio Abreu partendo da realtà estremamente disagiate in tutto il paese.
Ore 16.00
Tavola rotonda con:
Guido Ghetti, primo oboista, Orchestra del Teatro Carlo Felice, Genova
Guillermo Dugarte, già componente della Orquesta Sinfónica Simón Bolívar, clarinettista
Riccardo Damasio, Laboratorio Migrazioni, Comune di Genova
Andrea Masotti, Casa della Musica, Genova
Ingresso libero

Mercoledì 3 dicembre
In collaborazione con Di.S.M.e.C., Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea, e Di.S.C.Li.C, Dipartimento di Scienze della Comunicazione Linguistica e Culturale
La festa e il viaggio
Luisa Faldini e Morena Lanieri (Università di Genova) introducono alla visione dei film
Ore 10 – 13.30
“Madeinusa” di Claudia Llosa (2006). Perù. Sottotitoli in inglese.
100 min.
Madeinusa è una ragazza che vive a Manayaycuna, un piccolo paese sui monti peruviani. Qui, prima di Pasqua ogni azione è lecita: Dio è morto e non vede il peccato. Qualsiasi gesto si compie senza rimorsi. Madeinusa e la sua famiglia conservano questa tradizione senza metterla in questione, ma con l’arrivo di Salvador, un giovane di Lima, tutto sarà capovolto.
“Qué tan lejos” di Tania Hermida (2006). Ecuador. Sottotitoli in inglese.
92 min.
Viaggio di auto-scoperta di due donne giovani mentre viaggiano attraverso l’Ecuador facendo l’autostop in mezzo ad uno sciopero nazionale. Esperanza non troverà il paese da cartolina che cercava, nè Teresa l’amore ideale in cui credeva. Però il viaggio dimostrerà loro due che alla fine ce ne sono altri luoghi e altri amori possibili. Il film porta a una riflessione sull’identità ecuadoriana.
Ore 14,30 –17
Voci e diritti di donne
“Estrellas de la línea” del regista spagnolo Chema Rodríguez (2005). Guatemala. In lingua spagnola.
90 min.
Documentario sui racconti di vita delle giocatrici della squadra di calcio femminile de La Línea. Le protagoniste sono prostitute di Guatemala che decidono di formare una squadra di calcio per far vedere alla società che esistono e hanno una voce propria e diritti che devono essere rispettati.
Ore 16.00
Intervento a cura dell’Ambasciata del Guatemala.
Ingresso libero

segunda-feira, 6 de outubro de 2008

Feliz aniversário, Professor Prado!

Oi galera!
Soube agora pela Fernanda que hoje é o aniversário do Seu Antônio, nosso amado amigo, o Professor Prado, protagonista do Sarau da Chama Poetica no Festival della Poesia e na Casa América em junho passado.
Uma vida comprida, 83 anos, e cheia de poesia e arte do encontro, principalmente entre Brasil e Itália!
Parabéns, Seu Antônio!!!
Espero que você possa doar pra a gente muitos anos mais de poesia e arte do encontro!
A Fernanda, também para celebrar este evento, organizou um Sarau no dia 28 de outubro, em São Paulo, chamado Due Patrie, que também é o nome de um poema do Professor Prado.
E sempre a Fernanda me informou que o Pierino Bonifazi no dia 18 vai estar no Brasil, então, se a Elena está de acordo, podemos ler o Pepetela.
Tchau!
E de novo parabéns para o querido Seu Antônio!!!

Minha antologia da poesia caboverdiana

Resolvi colocar no blogue a antologia da poesia caboverdiana que a gente leu neste sábado passado, assim de repente alguém mais informado que eu pode deixar comentários interessantes e os que não puderam participar podem curtir também.
Eugénio Tavares
1861-1930. Nasceu na Brava (Cabo Verde). Autodidacta, funcionário publico, jornalista e polemista. Dramaturgo, ficcionista e poeta. Paradigma da crioulidade, autor de inúmeras mornas.
***
Canção ao Mar
(Mar Eterno)

Oh mar eterno sem fundo
Sem fim
Oh mar de túrbidas vagas
Oh mar!
De ti e das bocas do mundo
a mim
Só me vem dores e pragas
Oh mar!
Que mal te fiz oh mar, oh mar
Que ao ver-me pões-te a arfar, a arfar
Quebrando as ondas tuas
De encontro às rochas nuas
Suspende a zanga um momento
Escuta
A voz do meu sofrimento
Na luta
Que o amor acende em meu peito
Desfeito
De tanto amar e penar
Oh mar!
Que até parece oh mar, oh mar
Um coração a arfar, a arfar
Em ondas pelas fráguas
Quebrando as suas máguas
Dá-me notícias do meu amor,
Amor
Que um dia os ventos do céu
Oh dor!
Nos seus braços furiosos
Levaram
E ao meu sorriso, invejosos,
Roubaram
Não mais voltou ao lar, ao lar
Não mais o vi oh mar, oh mar
Mar fria sepultura
Desta minha alma escura
Roubaste-me a luz querida
Do amor,
E me deixaste sem vida
No horror
Oh alma da tempestade
Amansa,
Não me leves a saudade
E a esperança
Que esta saudade, é quem, é quem
Me ampara tão fiel, fiel
É como a doce mãe
Suavíssima e cruel
Mas máguas desta aflição
Que agita
Meu infeliz coração,
Bendita,
Bendita seja a esperança
Que ainda
Lá me promete a bonança
Tão linda!
***
Aguinaldo Fonseca
Cabo Verde (1922)
Mãe negra
A mãe negra embala o filho.
Canta a remota canção
Que seus avós já cantavam
Em noites sem madrugada.
Canta, canta para o céu
Tão estrelado e festivo.
É para o céu que ela canta,
Que o céu
Às vezes também é negro.
No céu
Tão estrelado e festivo
Não há branco, não há preto,
Não há vermelho e amarelo.
- Todos são anjos e santos
Guardados por mãos divinas.
A mãe negra não tem casa
Nem carinhos de ninguém...
A mãe negra é triste, triste,
E tem um filho nos braços...
Mas olha o céu estrelado
E de repente sorri.
Parece-lhe que cada estrela
É uma mão acenando
Com simpatia e saudade...
***
Corsino Fortes
Corsino António Fortes (n. São Vicente, Cabo Verde, 1933), escritor e político caboverdiano. É licenciado em Direito, pela Universidade de Lisboa (1966). Integrou vários governos na república de Cabo Verde, país de que foi Embaixador em Portugal. Presidiu à Associação dos Escritores de Cabo Verde (2003/06). Autor de obras como Pão e Fonema (1974) ou Árvore e Tambor (1986), a sua obra expressa uma nova consciência da realidade cabo-verdiana e uma nova leitura da tradição cultural daquele arquipélago.

Ilha
Sol & semente: raiz & relâmpago
Tambor de som
Que floresce
A cabeça calva de Deus
***

De Boca Concêntrica Na Roda Do Sol
Depois da hora zero
E da mensagem povo no tambor da ilha
Todas as coisas ficaram públicas na boca da república
As rochas gritaram árvores no peito das crianças
O sangue perto das raízes
E a seiva não longe do coração
E
Os homens que nasceram da
Estrela da manhã
Assim foram
Árvore & Tambor pela alvorada
Plantar no lábio da tua porta
África
mais uma espiga mais um livro mais uma roda
Que
Do coração da revolta
A Pátria que nasce
Toda a semente é fraternidade que sangue
A espingarda que atinge o topo da colina
De cavilha & coronha
partida partidas
E dobra a espinha
como enxada entre duas ilha
E fuma vigilante
o seu cachimbo de paz
Não é um mutilado de guerra
É raiz & esfera no seu tempo & modo
De pouca semente
E muita luta
***
Arménio Vieira
Arménio Adroaldo Vieira e Silva é um jornalista e escritor da língua portuguesa , nasceu na cidade da Praia, em Santiago de Cabo Verde, em 24 de janeiro de 1941.
Elemento activo da geração de 1960, colaborou em SELÓ - folha dos novíssimos, Boletim de Cabo Verde, revista Vértice (Coimbra), Raízes, Ponto & Vírgula, Fragmentos, Sopinha de Alfabeto, entre outras publicações.
Foi redactor do extinto jornal Voz di Povo.
***
Lisboa - 1971
A Ovídio Martins e Osvaldo Osório
Em verdade Lisboa não estava ali para nos saudar.
Eis-nos enfim transidos e quase perdidos
no meio de guardas e aviões da Portela.
Em verdade éramos o gado mais pobre
d'África trazido àquele lugar
e como folhas varridas pela vassoura do vento
nossos paramentos de presunção e de casta.
E quando mais tarde surpreendemos o espanto
da mulher que vendia maçãs
e queria saber donde... ao que vínhamos
descobrimos o logro a circular no coração do Império.
Porém o desencanto, que desce ao peito
e trepa a montanha,
necessita da levedura que o tempo fornece.
E num caminhão, por entre caixotes e resquícios da véspera,
fomos seguindo nosso destino
naquela manhã friorenta e molhada por chuviscos d'inverno
***
Canto Final Final Ou Agonia Duma Noite Infecunda
Como a flor cortada rente e desfolhada
ou os olhos vazados da criança
e o seu fio de pranto tênue e impotente
assim a noite caminha com os astros todos em vertigem
até que se atinge o ponto da mudez
a pesada mó triturando a sílaba
a garganta com as cordas dilaceradas
e uma lâmina ácida e pontiaguda enterrada ao nível da carótida

Entenda-se isto como noite e o seu transe derradeiro
tanto assim que a flor desfeita
não embala o coração do poeta
oh não
porque a flor defunta
se voa
não sobe nunca
e só dura
o espaço breve duma nota
Assim o canto se detém imóvel
como se da flauta
falhando súbito
na boca do poeta
ficasse o hiato
ou a saliva
de um tempo devassado por insectos cor de cinza
A voz suspensa e negada
cede a vez à letra amorfa
inscrita no silêncio
com seu peso
de chumbo e olvido
acaba o poema
e um ponto final selando tudo.
***
Ser tigre
O tigre ignora a liberdade do salto
é como se uma mola o compelisse a pular.

Entre o cio e a cópula
o tigre não ama.

Ele busca a fêmea
como quem procura comida.

Sem tempo na alma,
é no presente que o tigre existe.

Nenhuma voz lhe fala da morte.
O tigre, já velho, dorme e passa.

Ele é esquivo,
não há mãos que o tomem.

Não soa,
porque não respira.

É menos que embrião
abaixo do ovo,
infra-sémen.
Não tem forma,
é quase nada, parece morto.
Porém existe,
por isso espera.

Epopéia, canção de amor,
epigrama, ode moderna, epitáfio,

Ele seráquando for tempo disso.
***
Luís Romano de Madeira Melo
Luís Romano de Madeira Melo (Santo Antão, Cabo Verde, 10 de Junho de 1922) é um poeta, novelista e folclorista bilingue, com trabalhos em português e em crioulo cabo-verdiano da Santo Antão, idioma que prefere designar por "língua cabo-verdiana". Luís Romano de Madeira Melo vive no Brasil desde 1962.
***

Símbolo
O formato daquele berço foi um símbolo
O menino em miragens impossíveis
dormia sonhando com navios de papel
enquanto eu contemplava
a cismar,
o conjunto daquela harmonia
sumindo-se na linha do mar.

Navio-berço de menino crioulo
navio-guia que ficou sem ir
"navio idêntico ao navio da nossa derrota parada".
***

Vida
A crioula que meus olhos beijaram a medo
predeu-se na confusão de um porto francês

Ela sorria continuamente, erguendo no seu riso uma cançaão extraordinária.

Não foi um romance de amor
nem mesmo um pequeno segredo entre ambos.

Somente, quando Ela falava ao pé de mim, eu sentia:
um aprazível devaneio
pela maravilha escultural duma Mulher Perfeita.

Depois,
a Vida separando Nós-Dois
a confusão, os ruidos, os braços agitando-se
e o vapor levando para outros mares,
outros portos,
a graça, o mistério, o perfume e os cantares
da crioula que meus olhos beijaram a medo
no tombadilho daquele vapor francês.
***
Ovídio Martins
Ovídio Martins é um escritor e jornalista Caboverdiano.
Nasceu em São Vicente (17.9.1928), Cabo Verde. Poeta caboverdiano, jornalista, co-fundador do Suplemento Cultural (1958, São Vicente). O seu envolvimento em atividades de promoção da independência valeram-lhe a pena a prisão e o exílio nos Países Baixos.

***
Para Além do Desespero
Para além do desespero...
Apenas a criança
Numa paisagem de nada

A sua boca não ri
(Nunca soube
que uma boca de criança
foi feita para rir)

Os seus olhos não choram
(Não há lágrimas para além do desespero)

Os seus pés
não correm atrás de borboletas
e as suas mãos
não abrem covas na areia
(Não há borboletas nem areia
numa paisagem de nada).

Para além do desespero...
Também minha revolta
com cadeados nos pulsos.
***

Minha Dor
Sonho com a manhã clara
de teus seios
e rendo-me humilde
diante da verdade
do teu corpo nu
Idear-te
e ofertar-me caricias proibidas
ir beber feito outro
na fonte longinqua
da minha dor
E minha dor é teu sillencio!...
***
Sérgio Frusoni
Sérgio Frusoni (Mindelo, 10 de Agosto de 1901 — Lisboa, 29 de Maio de 1975) foi um poeta cabo-verdiano, filho de pais italianos.
Com 24 anos de idade, começou a trabalhar na Western Telegraph Company, tendo mais tarde mudado para a Italcable. Em 1947, passou a gerir o "Café Sport" no Mindelo, onde apresentava poemas e pequenos contos em crioulo.
Na década de 1960 liderou o grupo de teatro "Teatro do Castilho" no Mindelo. Durante anos, foi locutor na Rádio Barlavento, onde dirigia e apresentava o programa "Mosaico Mindelense", em crioulo.
Frusoni escreveu muitos contos e poemas em crioulo de São Vicente (Criol d' Soncente). É muito conhecido no arquipélago de Cabo Verde, mas é praticamente desconhecido no estrangeiro. No final da sua vida, Sérgio Frusoni foi também pintor.
Para Corsino Fortes (Paralelo14: quinta-feira, 07 julho 2005), Sergio Frusoni "colocou a mulher no centro da sua poesia, apresentando-a como a fiel depositária da perpetuação da espécie e dona do condão de resolver todos os problemas, mas sempre com dignidade".
***
Minha Terra
Minha terra, que parecia-me outrora
Grande como um mundo,
e mais tarde, como um continente,
não é mais agora,
do que este cantinho
perdido neste mar profundo:
Sanvicente!

Mas aqui é que nasci
aqui é que me criei!
Este mar, este céu, este chão,
è que amoldaram a minha carne e iluminaran minha vida!
Aqui è que hei-de morrer!

E quando eu não fôr mais do que uma poeira,
ainda hei-de continuar a viver
na cor deste mar;
na luz deste céu;
na boca de uma pequena qualquer
a namorar o seu “crechêu”…
***
Meu Coraçao
Meu coração è dum rapaz de vinte anos:
ri, chora, consoante ele quer.
Se lhe dá para cantar, é italiano,
por aquele sangue que herdou quando nasci:

Se lhe dá para chorar, é caboverdeano:
Sempre com sentido no pobre e nos que podem,
sempre pronto a cair num qualquer engano,
levado pela sua confiança e boa fé.

Não tem sossego, não tem proveito!
De vez em quando pula-me no peito:
Ponho-me a escrever e… pronto, ei-lo contente!...

Mas no outro dia veio com atrevimentos,
e como o chamasse à ordem e ao respeito,
virou-se para mim e disse: “VELHO RABUJENTO”!...
***
(São Vicente, 1926) é uma escritora e poetisa Caboverdiana de língua portuguesa.
***

Barcos
"Nha terra é quel piquinino
É São Vicente é que di meu"

Nas praias
Da minha infância
Morrem barcos
Desmantelados.

Fantasmas
De pescadores
Contrabandistas
Desaparecidos
Em qualquer vaga
Nem eu sei onde.

E eu sou a mesma
Tenho dez anos
Brinco na areia
Empunho os remos...
Canto e sorrio...
A embarcação:
Para o mar!
É para o mar!...

E o pobre barco
O barco triste
Cansado e frio
Não se moveu...

Comentários no blogue

Lembro a todo o mundo que é bem aceito e apreciado qualquer comentário no blogue. Apenas rogo pra não deixar comentários anônimos e de repente também pouco educados - igual já aconteceu - que, claro, vou cancelar na hora por respeito de todos os que acreditam com paixão no valor positivo dos encontros dos grupos.
Obrigado.
Roberto

Encontro de sábado passado

Oi gente!
Sábado passado teve o encontro dedicado à poesia de Cabo Verde.
Participaram 15 pessoas, 11 mulheres e 4 homens; entre os latinos, duas brasileiras, Marta e Egilsa, Priscila, ecuatoriana, Anabella, argentina.
Houve também três novos participantes, a Ilaria, a Mariella e o Jacopo: sejam bem-vindos!
Foi legal conhecer pelo menos uma seleção com certeza subjetiva e parcial - já que fui eu mesmo a propô-la - da poesia das ilhas lusófonas em frente da África ocidental.
Que pena que não houve nenhum caboverdiano presente!
Esperamos de ter como participantes todos os lusófonos, mais cedo ou mais tarde!
Antes do encontro, teve uma sondagem da Berio sobre o desenvolvimento dos grupos de leitura feita pela Alberta Dellepiane e pela colega dela Federica Vinelli.
No que se refere a quanto foi discutido, lembro a todo o mundo que nosso grupo não tem lideres, e sim pessoas, até agora principalmente eu, mas pode ser qualquer um, que dedicam parte do tempo próprio para coordenar participantes, leituras e atualizar o blogue, nada mais.
E isso eu pessoalmente o faço porque eu gosto de fazê-lo, por minha paixão, porque gosto de cultivar meu português e de compartilhar e comparar meus interesses literários com os outros, que têm sempre algo para me dar em troca do que eu dou também.
En fim, a arte do encontro! Esta maravilhosa frase de Vinicius de Moraes que eu gosto sempre de citar.
Como sempre, qualquer um que queira compartilhar alguma leitura com a gente, é livre de propô-la em qualquer momento.
Para a próxima vez, 18 de outubro, deveriamos ler alguma poesia do poeta brasileiro Mario Quintana, com a presença do tradutor italiano Pierino Bonifazi.
Assim pelo menos me falou a Patrizia Ercole, estou esperando a confirmação.
Em alternativa a Elena já faz tempo propôs pra ler o autor angolano Pepetela.
E nossa amiga e participante Adelaide propôs pra a gente ler alguma vez uma seleção de piadas, que acho que é uma ótima idéia, pra descontrair...
Até breve!
Roberto

quarta-feira, 1 de outubro de 2008

Poesia de Cabo Verde

Oi pessoal!
Neste sábado que vem a gente vai ler uma antologia da poesia caboverdiana, ta legal?
Assim a gente vai descobrir um pouco mais da cultura destas ilhas lusófonas da Africa.
E espero de ver algum caboverdiano no encontro que possa nos explicar melhor o que é uma morna e como se pronuncia o crioulo.
Até sábado!
Roberto